Hanno attaccato i volantini con le immagini dell'alluvione di Campi Bisenzio (Firenze) sul vetro protettivo della Primavera di Botticelli e sul muro adiacente, hanno srotolato uno striscione con scritto 'Fondo riparazionè, distribuito volantini tra i visitatori, urlato alcune frasi in difesa del clima e dell'ambiente anche con riferimento all'alluvione avvenuta lo scorso novembre in Toscana e che ha colpito duramente Campi e sono infine rimasti seduti per circa un'ora davanti all'opera. È il blitz messo in campo agli Uffizi di Firenze questa mattina, poco dopo le 12, da cinque persone aderenti alla campagna Fondo Riparazione di Ultima Generazione.
Uffizi, blitz di "Ultima generazione" di fronte alla Primavera di Botticelli. Sangiuliano: «Ecovandali, pagheranno»
Domenica 3 Marzo 2024Subito, secondo quanto si apprende i custodi del museo hanno spento le luci della sala e invitato i visitatori ad uscire. Sul posto sono intervenuti i carabinieri che hanno identificato cinque persone. Quella di stamani non è la prima azione di Ultima generazione agli Uffizi, si tratta della terza: la prima nel luglio 2022 e la seconda lo scorso 13 febbraio. «È iniziato anche un confronto con il pubblico presente - si spiega in una nota di Ultima generazione -, alcuni hanno applaudito ed uno ha sputato addosso a due cittadine di Ultima generazione. Poi personale del museo ha spento le luci della sala, ed alle 12.33 sono arrivate le forze dell'ordine che hanno fatto defluire i visitatori dalla sala». «Siamo tornati agli Uffizi ad attaccare le foto dell'alluvione di Campi Bisenzio, perché il governo continua a ignorare l'inevitabile pericolo, tra alluvioni, siccità e caldo che rischia la cittadinanza italiana nei prossimi mesi - si legge ancora nella nota -. Scegliere di fare un piccolo gesto come mettere una foto con dello scotch carta su un quadro è una semplice azione che permette alle persone di esprimere potentemente il proprio dissenso e aiuta a dare voce alle popolazioni colpite da alluvioni, che vengono dimenticate e rimangono inascoltate dal governo. Siamo tornati in azione nonostante la legge Ecoproteste, perché sappiamo che è necessario scendere in strada, nelle piazze, nei musei per gridare l'urgenza di una crisi che non si fermerà bloccando chi punta il dito sul problema e indica la strada verso un mondo più giusto. Quando ci renderemo conto che la nostra libertà viene erosa giorno dopo giorno?». «La nostra richiesta - conclude Ultima generazione - è di un Fondo riparazione preventivo, permanente e partecipato da prevedere annualmente nel bilancio dello Stato».