Pordenone. Urina e degrado tra i condomini di via Mazzini, gli inquilini: «Ora basta, ci blinderemo»

Mercoledì 24 Aprile 2024 di Marco Agrusti
Urina in via Mazzini a Pordenone

PORDENONE - L’ultimo episodio? Solamente ieri.

Ma è l’ennesimo di una serie lunghissima, perché l’odissea per rientrare a casa o per uscirvi, i condomini la vivono tutti i giorni. Il “regalo”, questa volta, si è presentato proprio sull’uscio di una delle scale che conducono ai settanta appartamenti del complesso residenziale che si trova all’angolo tra via Mazzini e via Oberdan, con in faccia la stazione ferroviaria: una grande chiazza di urina, probabilmente figlia di una “bravata” organizzata da più persone. Il tutto nella corte interna diventata sede staccata del degrado che attanaglia via Mazzini. Così, tra vetri rotti e abbandono, si è vissuta un’altra nottata di tensione. E adesso gli inquilini dicono basta: nell’ultima riunione di condominio, infatti, è stata avanzata la proposta di “blindare” gli ingressi del complesso.

COSA SUCCEDE

Per tastare il polso della situazione basta una chiacchierata con i commercianti che provano a sopravvivere - economicamente e a livello sociale - a ridosso del complesso residenziale in questione. C’è un salone di parrucchiere, come primo “baluardo”. «E non siamo più sicure quando usciamo la sera dopo il lavoro - spiegano all’interno. È un peccato, perché abbiamo investito parecchio per rendere bello il nostro salone e invece ci ritroviamo in questa situazione. All’interno della corte, oltre all’urina, lasciano di tutto: cibo, bottiglie». Qualche passo più in là ed ecco il bar di Matteo Bozzer: «Noi siamo qui da cinque anni - spiega - ma questa situazione si è venuta a creare solamente negli ultimi due. Prima non era così. Ed è un vero peccato - prosegue - perché noi organizziamo serate a tema, concerti all’aperto, e di certo il biglietto da visita e le frequentazioni non sono delle migliori. Forse sarebbe necessaria un’ordinanza per impedire il bivacco in questa zona della città». Ma si torna sempre allo stesso punto: si riuscirebbe poi a controllare l’effettivo rispetto del provvedimento?

INSICUREZZA

La temperatura più alta, però, la si misura tra gli inquilini dei condomini che si affacciano proprio sulla corte interna di via Mazzini. L’area è tappezzata di cartelli che indicano il divieto di bivacco, di consumo di bevande alcoliche e di fumo. Prescrizioni che puntualmente ogni giorno non vengono rispettate. «Questa è diventata la loro base», spiega un’inquilina ultra 65enne. «Ma non mi identificate - prosegue - altrimenti magari mi fanno qualcosa». Allude ai gruppi che hanno preso la corte interna del palazzo come un parco giochi non del tutto ortodosso. E che la scorsa notte hanno riempito di urina uno degli ingressi. Ingressi che adesso gli inquilini vorrebbero chiudere con dei cancelli, per “salvare” almeno le ore della notte. Si tratta però di un’operazione costosa, dal momento che si dovrebbero spostare anche tutti i campanelli esterni degli appartamenti.

Ultimo aggiornamento: 14:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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