Si era sdraiato sul letto quando a un tratto ha avvertito un forte dolore al dito e subito dopo la perdita di sangue: choc in un’abitazione a Castelnuovo di Porto, alle porte della Capitale, dove un uomo è stato un morso da un topo.
Cosa è successo
Sbucano dai tombini oppure stazionano sotto i cassonetti dei rifiuti ma possono introdursi nelle nostre case attraverso le attività quotidiane: la presenza dei ratti è una certezza nella nostra Capitale. I topi sono in grado di raggiungere qualsiasi luogo poiché attratti dal calore e dall’odore degli alimenti. E arrivano addirittura con il loro morso ad interrompere il sonno di una persona. Come è accaduto, tre sere fa, a un uomo nel suo appartamento a Castelnuovo di Porto. «Ho l’incubo la notte e non riesco a dormire sereno», racconta Giuseppe.
«Dopo gli accertamenti clinici dovrò iniziare una cura antibiotica domiciliare e nei prossimi giorni sarò sottoposto a ulteriori analisi». Nessun avvistamento del ratto, ma tanti segnali nel suo edificio. «E’ fondamentale - sottolinea a “Il Messaggero” l’esperto Andrea Lunerti - ispezionare tutti gli angoli della casa: attenzione dunque a falle e buchi nelle intercapedini. Le deiezioni sono un segno evidente della presenza di un topo che può aver raggiunto il nostro appartamento mediante il passaggio di tubi, fili elettrici o semplicemente siamo noi stessi ad introdurli attraverso le nostre attività: uno scatolone - osserva Lunerti - oppure un piccolo addobbo natalizio rimasto in magazzino per diverso tempo».
I consigli dell’esperto
Nelle scorse settimane l’ennesimo ratto è stato scovato nell’appartamento di una donna disabile: con ogni probabilità il topo proveniva dall’abitazione al piano inferiore - in completo stato di abbandono da un anno - e tramite la finestra aveva raggiunto la cucina della signora. Il figlio, pur di catturarlo, era scivolato e aveva distrutto diversi arredi. «Sono abili, veloci e abituati a competere anche con i mustelidi (donnole e faine) considerati più temibili dei nostri gatti».
Quali sono i metodi per allontanarli dalle nostre case? «Dobbiamo cercare innanzitutto di mantenere una corretta pulizia del nostro edificio e, in generale, è sempre raccomandata nelle città una una gestione ottimale dei rifiuti e delle grosse quantità di cibo». «Possiamo risolvere la questione topi (negli alloggi) con piccole trappole "fai da te" costruite con cereali secchi e un semplice rotolo di scottex (muniti sempre di guanti e mascherine). Sconsiglio l’utilizzo di colle poiché pericolose per gli altri animali domestici presenti in casa ed è raccomandato avere un occhio vigile ai nostri alimenti e strumenti in cucina: spesso gli escrementi dei topi possono essere rinvenuti anche su un semplice tagliere riposto nella credenza. Se la quantità di deiezioni è alta, allora è consigliato richiedere l’intervento di una ditta specializzata e una procedura di derattizzazione professionale: le polveri degli escrementi - se non rimosse in tempi brevi - possono diventare un serio pericolo per la salute di tutti gli occupanti del locale». «Le città - conclude l’etologo Lunerti - sono spesso frequentate da tantissimi gechi e le loro deiezioni sono simili a quelli dei ratti. Non improvvisatevi nella cattura dei topi, ma affidatevi al parere di un esperto. In caso di morso è raccomandabile contattare il centro antiveleni (063054343)».
Cane, topi, vespe e serpenti, cosa fare in caso di morsi o punture?
“In caso di dubbi è sempre opportuno consultare un Centro Antiveleni e descrivere i segni, le circostanze e gli eventuali sintomi presenti - spiega a “Il Messaggero - Maurizio Soave Responsabile del Centro Antiveleni del Gemelli - e la prima cosa fondamentale è lavare la ferita con acqua fredda e sapone, poi disinfettarla. E questo vale non solamente per i morsi, ma anche le punture di insetti o il graffio di un gatto. Tutto quello che verrà dopo - sottolinea - dipende dall’entità dell’animale”. “Per cani, gatti o topi, quando la ferità è particolarmente profonda si suggerisce sempre - tramite contatto con il medico di base o il centro antiveleni - l’antitetanica. Non sempre è necessario somministrare l’antibiotico: alcuni insetti - osserva - “sporchi” ha una flora diversa che può tuttavia creare infezione e in quel caso l’antibiotico è consigliato”. “Alcuni animali poi - aggiunge Soave - possono portare la rabbia, eradicata da diverso tempo qui Italia. A Roma è presente un centro antirabbico presso il Policlinico Umberto I.” In Italia, i centri antiveleni sono aperti tutti i giorni 24 ore su 24. “Siamo un centro dove ci sono medici e biologici e siamo a disposizione della popolazione per qualsiasi tipo di suggerimento o dubbio”, conclude.