VENEZIA - Altro che estradizione. Gabriel Guevara, attore franco-spagnolo di 22 anni arrestato durante la Mostra del Cinema in un albergo del Lido di Venezia, è tornato libero: la Corte d’appello ieri ha rigettato il mandato di arresto europeo richiesto dalle autorità francesi in base al principio processuale “ne bis in idem”, che stabilisce che una persona non possa essere giudicata due volte per lo stesso fatto. L’attore, infatti, per quelle accuse, in Spagna, era già stato giudicato e la magistratura iberica aveva archiviato il caso. Il 22enne così, ieri mattina, comparso davanti alla Corte d’Appello lagunare per la discussione sulla richiesta di estradizione in Francia, ha lasciato l’aula da uomo libero, ha fatto le valigie ed è tornato a casa. La vicenda a quanto pare è frutto di un pasticcio giuridico internazionale: Guevara era accusato di violenza sessuale per episodi avvenuti in Francia nel 2015. L’attore all’epoca dei fatti era minorenne, come le presunte vittime.
IDOLO DEI GIOVANISSIMI
Guevara, vincitore del Filming Italy Best Movie International Award Young Generation, era al Lido per ritirare il premio, la cui cerimonia era programmata a margine della Mostra del cinema (la Biennale è del tutto estranea dall’organizzazione di questo evento). Dopo la notizia dell’arresto, Tiziana Rocca, direttrice generale e artistica del Premio, aveva dichiarato che il riconoscimento era stato sospeso in attesa che la giustizia facesse il suo corso. L’attore, che in Spagna è un vero e proprio idolo, soprattutto per le teenager, è figlio del ballerino spagnolo Michel Guevara e dell’attrice e modella francese Marléne Mourreau: deve la sua fama al ruolo di Cristian “Cris” Miralles Haro in “Skam Spagna”, l’adattamento spagnolo di Skam, e a quello di Nick Leister nel Prime Video film originale “Colpa mia”, basato sulla serie di romanzi bestseller “Wattpad” di Mercedes Ron. La notizia dell’arresto della giovane star aveva creato non poco sconcerto: ad accorgersi per prime della sua assenza sarebbero state proprio le sue fan, giunte al Lido nella speranza di una foto e di un autografo.
I PRECEDENTI
A Venezia sono numerosi gli arresti effettuati su richiesta delle autorità giudiziarie di Paesi stranieri: grazie alla legge italiana che prevede un severo meccanismo di registrazione dei passaporti negli alberghi e nelle altre strutture ricettive, la polizia è in grado di entrare in azione in poche ore, andando a prelevare persone che sono appena arrivate in laguna per trascorrere una romantica vacanza e che, quasi sempre, sono del tutto ignare di essere ricercate. A volte, come in questo caso, a ragion veduta.