Omicidio a Bicinicco, una lite violenta e poi la furia di Silvia: coltellate al volto e al collo, dopo gli ha buttato in faccia l'acido muriatico. «Mi guidava Satana». Si erano conosciuti la mattina

Il delitto sabato sera, la vittima è Stefano Iurigh, ad aggredirlo Silvia Comello. Secondo quanto è stato ricostruito i due si erano visti al Sert

Lunedì 6 Maggio 2024 di David Zanirato
Omicidio a Bacinicco, la vittima Stefano Iurigh e la donna che lo ha ucciso, Silvia Comello

BICINICCO (UDINE) - Una lite violenta, poi l'aggressione. Con l'ombra della droga a rendere il quadro ancora più drammatico. Silvia Comello, 42enne friulana seguita dai servizi sociali, sabato sera ha colpito più volte con un coltello e un paio di forbici il 43enne Stefano Iurigh, ferendolo prima al volto e poi al collo, quindi gli ha gettato in faccia anche dell'acido muriatico. Poi è uscita sulla strada e ha chiamato i soccorsi. Ai carabinieri avrebbe pronunciato alcune frasi deliranti, prima di consegnarsi, ammettendo il gesto.

Il delitto si è consumato sabato alle 21.30 a Bicinicco, paese della provincia di Udine a pochi chilometri da Palmanova

La donna ora si trova rinchiusa nel carcere femminile di Trieste, accusata dell'omicidio del 43enne, che secondo i riscontri avrebbe conosciuto solo il mattino di sabato in un Sert del Friuli Venezia Giulia.

Un delitto che graviterebbe attorno al mondo della tossicodipendenza e che ha scosso l'intero Friuli.

Omicidio di Bicinicco, cosa è successo?


La donna, originaria di Reana del Rojale, comune a nord di Udine, era seguita da tempo dai servizi sociali e dal Sert. Da quanto ricostruito dagli inquirenti si era recata nel pomeriggio nell'abitazione di Iurigh, manutentore navale in una ditta che lavora per conto di Fincantieri, originario di San Giovanni al Natisone (Ud) ma residente a Bicinicco.

I due, da quanto emerso, si conoscevano da poche ore

Poi qualcosa all'interno dell'abitazione di via Roma è andato storto. Erano le 21.30 circa, quando la donna ha chiamato il Numero Unico per le Emergenze 112, riferendo di aver ucciso l'uomo. Una pattuglia della Compagnia dei Carabinieri di Palmanova è intervenuta e ha rintracciato la 42enne sulla strada, con addosso gli abiti sporchi di sangue. All'interno dell'abitazione poco distante, in salotto, è stato rinvenuto il corpo del 43enne, che presentava numerose ferite da taglio. È li che è nata e terminata la furibonda lite sfociata nell'uccisione. Le indagini svolte dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Udine, coordinate e dirette sul posto dal pm Andrea Gondolo, sostituto procuratore della Repubblica di Udine, andate avanti per tutta la notte, hanno consentito di ricostruire gli eventi culminati nell'omicidio all'interno dell'abitazione, dove sono stati eseguiti i sopralluoghi da parte dei Carabinieri della Sezione Rilievi. La donna, alla presenza del proprio difensore, si è avvalsa della facoltà di non rispondere alle domande del pubblico ministero, che ha poi emesso a carico della stessa il provvedimento di fermo di indiziato di delitto. Dopo le operazioni di fotosegnalamento, Silvia Comelli è stata condotta nella sezione femminile della Casa Circondariale di Trieste.


Le indagini dei militari dell'arma sono ancora in corso per determinare le ragioni del gesto e l'esatta dinamica del delitto. La donna arrestata infatti non ha chiarito pienamente il legame con l'uomo. I due si sarebbero conosciuti per una comune frequentazione al Sert, ma solamente la mattina di sabato. Silvia Comelli con i militari dell'arma si è limitata a pronunciare poche parole in stato confusionale parlando di Stefano Iurigh come di un amico, prima di chiudersi nel silenzio totale mentre la casa di Bicinicco è stata posta sotto sequestro.

Avrebbe anche detto di aver agito «perché guidata da Satana»

Il procuratore capo di Udine, Massimo Lia, ha fatto sapere che «gli elementi principali della vicenda sono già stati accertati anche se vanno ancora chiariti diversi aspetti, a cominciare dal movente dell'omicidio». Al momento per gli investigatori non è tuttavia ancora possibile collocarlo esclusivamente nel mondo della tossicodipendenza; serviranno riscontri scientifici. La donna, prima di essere trasferita in carcere, è stata sottoposta a test tossicologici. La medesima procedura sarà eseguita per la vittima nel corso dell'autopsia. Sullo sfondo un paese, quello di Bicinicco, profondamente scosso per l'accaduto; secondo i racconti dei residenti e dei vicini di casa l'uomo si era trasferito da poco, dopo una precedente relazione; si vedeva di rado, saltuariamente tornava perché era spesso impegnato in trasferte di lavoro, legate alla sua attività di manutentore nel settore della cantieristica. Nessuno quella sera ha udito o sentito grida provenire dalla palazzina, alcuni avevano scorto il 43enne rientrare verso le ore 20. Un'ora prima rispetto al cruento episodio. Poi hanno realizzato che era successo qualcosa di grave quando hanno visto le ambulanze e le auto dei carabinieri. Anche a Reana del Rojale, paese d'origine della donna, in pochi vogliono parlare.

Ultimo aggiornamento: 17:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci