​Sicurezza, servono 50 nuove telecamere per coprire tutte le zone d'ombra in città

Una parte di quelle funzionanti inoltre sono già vecchie e servono a poco. Cresce le richiesta di vedere le immagini

Venerdì 10 Maggio 2024 di Loris Del Frate
Sicurezza, servono 50 nuove telecamere per coprire tutte le zone d'ombra in città

PORDENONE - C'è da lavorare ancora. Già, perché se è vero che il territorio cittadino è munito di una estesa rete di telecamere legate sia alla protezione e alla sicurezza, oltre che al controllo del traffico, c'è subito da dire che nonostante in questi due anni siano state sostituite diverse, il numero complessivo e la qualità di diverse non è per nulla soddisfacente. Complessivamente montate e funzionanti in città alla fine del 2023 ci sono 105 telecamere, molte di più rispetto al 2020 quando il numero complessivo era di 88. Secondo una stima che si basa sulle zone d'ombra non ancora controllate a Pordenone ne servirebbero almeno un'altra cinquantina, tutte di ultima generazione, ad alta definizione e che l'immagine sia chiara e nitida anche durante la notte. Questo significa un costo che può andare dai tremila ai 10mila euro a telecamera, dipende dalle ottiche, dalla distanza di ripresa e dalla capacità di avere una visuale nitida. Poi devono anche essere montate e collegate alla centrale.

E qui c'è il secondo problema. La sala di controllo, attualmente, non è adeguata per poter aggiungere altri schermi per la visione, oltre al fatto che servirebbe anche maggior personale impegnato su quel servizio.


VECCHI ARNESI

Vero, come detto, che le più vecchie sono già state sostituite, ma altrettanto vero che allo stato in varie parti della città ci sono almeno una quarantina di apparecchi che non sono più idonei per il servizio di controllo perché hanno una visione che - da lontano - di fatto serve a ben poco, così come sono quasi inservibili durante la notte pur essendo state garantite con la possibilità degli infrarossi. Del resto questo settore è sempre in evoluzione.


LA RICHIESTA

In crescita anche le richieste da parte di altre forze dell'ordine, Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza di poter visionare le telecamere del Comune, unico ente che ha una rete capillare, per completare indagini o per fare verifiche. Se nel 2020 le richieste di visione erano state più o meno 145, lo scorso anno sono state oltre 160. Sarebbe molto interessante sapere in quanti casi l'utilizzo delle telecamere è stato determinante per chiudere positivamente una indagine (furto, risse, vandalismi) ma si tratta di dati che non vengono forniti, anche se i bene informati spiegano che il successo di un caso utilizzando la videosorveglianza si ferma dal 5 al 7 per cento (in generale), sia per la vetustà dell'impianto, sia per il fatto che spesso la telecamera non funziona, sia perché parte sostanziosa di chi delinque oramai ha messo in conto di fare prima alcune verifiche sulla videosorveglianza in zona.


IL SUMMIT

Resta il fatto che il comandante della Polizia Municipale Maurizio Zorzetto, dopo aver sistemato il comando e ampliato decisamente il compito e la presenza dei suoi agenti in città (e Cordenons) avrebbe già fatto presente all'amministrazione la necessità di dare un assetto più sostanzioso al circuito cittadino della videosorveglianza, continuando a cambiare quelle oramai troppo vecchie e poco utili e piazzandone di nuove nei siti dove ancora mancano. Un punto che l'amministrazione comunale, sensibile alla sicurezza, avrebbe già messo tra le prossime priorità, anche alla luce del fatto che oramai non c'è giorno in cui a Pordenone tra vandalismi, risse tra stranieri e zone a rischio non ci sia qualche intervento da fare.


LE MULTE

È sicuramente vero il fatto che aver completato l'organico degli agenti della Polizia municipale di Pordenone ha consentito di avere più persone sulle strade e quindi di controllare decisamente meglio sia il traffico che la sosta in città. Resta però il fatto che la progressione sui numeri delle multe che nel 2023 hanno fruttato un milione di euro in più al Comune ha dell'impressionante. Nel 2020 i verbali erano stati 14.201, l'anno successivo 15.296, nel 2022 erano saliti a 18.827 per arrivare, udite udite, a 40.127 lo scorso anno a fronte di un aumento complessivo di ore di lavoro di tutto il corpo della polizia locale di circa 7mila 500 ore. Segno evidente che gran parte del "lavoro sporco" (leggi multe) lo hanno fatto i "guardiani della sosta", ossia gli uomini della Gsm che hanno avuto la dispensa prefettizia per poter erogare le contravvenzioni. Ultimo dato. Sono calate le segnalazioni dei cittadini via mail nel 2023 scese a 1.900 rispetto le 3.726 di tre anni fa.

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