Anders Breivik è comparso oggi in aula per il primo giorno del processo in corso dopo che l'autore degli attentati del 22 luglio 2011 in Norvegia ha presentato una causa contro lo Stato norvegese per una presunta violazione dei suoi diritti fondamentali durante la sua detenzione in carcere.
La causa
Breivik ha fatto esplodere un'autobomba nel quartiere governativo di Oslo nel luglio 2011 e poi ha compiuto un massacro in un campo estivo dell'organizzazione giovanile del Partito Laburista sull'isola di Utøya. Breivik, che da tempo si fa chiamare Fjotolf Hansen, è stato condannato nel 2012 alla pena massima di 21 anni di detenzione preventiva. A differenza di una normale pena detentiva, la detenzione preventiva significa che la pena può essere estesa ogni cinque anni. Breivik sostiene che quasi 12 anni di isolamento sono sufficienti e che ha bisogno di comunicare con altre persone. Il suo avvocato Øystein Storrvik ha dichiarato in un comunicato che Breivik ha subito danni alla salute a causa dell'isolamento.
La cella
Nella prigione di massima sicurezza di Skien, Breivik vive in regime di rigido isolamento: finora ha ricevuto solo la visita del cappellano e, prima che morisse, della madre. Ma il sistema penitenziario del Paese scandinavo non è tra i più duri al mondo, e lo stragista di Utøya trascorre le sue giornate un trilocale di oltre 30 metri quadrati con vista sull'esterno e accesso alla televisione, alla PlayStation, ma anche a palestra e computer, una sala pesi e una coppia di pappagalli.