​Roma, ingoia ovuli di coca per sfuggire all'arresto: Marco di Veglia muore a 27 anni. Le ultime parole a un passante: «Aiutatemi»

È morto in strada al Quarticciolo prima ancora di essere portato in ospedale

Giovedì 9 Maggio 2024 di Federica Pozzi
Ingoia ovuli di coca per sfuggire all'arresto: Marco di Veglia muore a 27 anni. Le utlime parole a un passante: «Aiutatemi»

«Aiutatemi, ho ingoiato la droga per scappare a un controllo». Sono state queste le ultime parole di Marco Di Veglia, 27 anni, morto in strada al Quarticciolo nel primo pomeriggio di ieri per aver ingerito diverse dosi di crack e cocaina prima di essere fermato dalla guardia di finanza. Tutti dettagli che il giovane, già conosciuto alle forze dell'ordine per diversi precedenti legati allo spaccio di droga, ha rivelato a un passante per cercare di essere salvato. Quindi è partita la segnalazione al 112, sul posto sono arrivate le volanti e gli agenti del distretto Prenestino, oltre ai sanitari del 118, ma per Marco non c'è stato nulla da fare. È morto in strada prima ancora di essere portato in ospedale. Oggi verrà effettuata l'autopsia al policlinico di Tor Vergata per stabilire le cause della morte, probabilmente un'overdose data dalla rottura di uno degli involucri ingeriti, se verranno confermate le sue ultime parole.

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IL CONTROLLO

Erano da poco passate le 13 quando il 27enne, residente a Palombara Sabina, è stato fermato in via Ostuni, nella nota piazza di spaccio del Quarticciolo, dalla guardia di finanza. Un controllo di routine che non aveva destato sospetti, Di Veglia non aveva infatti droga addosso ed risultava tranquillo e collaborativo, tanto da svuotare le tasche durante il controllo. Probabilmente aveva avuto il tempo, una volta visti i finanzieri e temendo che sarebbe stato fermato, di ingerire le dosi di crack e cocaina che aveva con sé.
Si è quindi allontanato ma, poco dopo, si è accasciato a terra nella vicina via Manfredonia e, resosi conto della gravità della situazione, tra atroci dolori, ha attirato l'attenzione di un passante per chiedere aiuto. La versione dei fatti raccontata a chi ha chiamato i soccorsi - almeno per quanto riguarda la parte del controllo subito poco prima - è poi stata confermata dagli uomini delle fiamme gialle che lo avevano fermato. Per stabilire invece le cause della morte occorrerà attendere l'autopsia disposta dall'autorità giudiziaria.
Dagli accertamenti effettuati, è emerso che il 27enne aveva diversi precedenti legati allo spaccio di droga.
«Libertà», scriveva in un post pubblicato sul suo profilo Facebook lo scorso 25 gennaio, accompagnato da una foto in cui era seduto sul divano.
Una libertà attesa a tal punto da non poter rischiare di metterla in pericolo, a costo della vita.

IL PRECEDENTE

A pochi passi dal luogo in cui è morto Di Veglia, nei lotti condominiali compresi fra viale Palmiro Togliatti e via Ostuni, nella notte tra il 25 e il 26 aprile scorsi, sempre per questioni legate alla droga, era stato accoltellato al fianco un 19enne tunisino, ridotto in fin di vita ma poi salvato grazie a un intervento chirurgico al policlinico Casilino.
Per l'agguato è stato arrestato tre giorni fa, con l'accusa di tentato omicidio aggravato, il genero del boss "Ciano" - al secolo Luciano Marsella - ossia il compagno della figlia, Jacopo Civella. Il movente: la vittima lavorava per la piazza di spaccio ma ne aveva preso le distanze perché un suo amico, anche lui tunisino, era stato cacciato e per ripicca, senza ricevere il compenso dovuto, aveva sottratto un orologio di valore al genero del capo. Un gesto che non poteva passare impunito, così ci ha pensato Civella, il cui compito, secondo gli inquirenti, era non solo quello di gestire una delle piazze di spaccio ma anche di punire chi mancava di rispetto alla "famiglia".
Sono soltanto due, questi, gli episodi legati ad una delle più note piazze di spaccio della Capitale, quella del Quarticciolo, appunto, che ormai da mesi è sotto la lente di ingrandimento delle forze dell'ordine, con centinaia di arresti effettuati e le organizzazioni criminali costrette a "utilizzare" pusher di bassa caratura criminale per poter vendere ancora la droga in strada.
Federica Pozzi
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Ultimo aggiornamento: 10 Maggio, 16:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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