Pioggia di sms dall'Inps per chi ha l'assegno unico. Cosa sta succedendo? A diversi cittadini sono arrivati, sul proprio cellulare, messaggi in cui veniva indicato: «Si informa che la propria domanda dell'Assegno Unico è decaduta». Cosa significa? Si rischia di non avere il pagamento? Facciamo chiarezza con l'ultima nota pubblicata dall'Istituto.
La circolare dell'Inps
In queste ore diversi utenti stanno ricevendo un sms relativo allo stato di accoglimento della propria domanda di Assegno unico e universale (AUU): si precisa che la comunicazione si riferisce all’annualità 2023 e riguarda le domande per le quali la richiesta di AUU non andava presentata in presenza di Reddito di cittadinanza.
Il calendario
L'inps ha previsto l’erogazione dell'importo in due tempi diversi, distinguendo così i pagamenti tra coloro che hanno presentato la prima istanza per l’accesso al beneficio, quindi i primi fruitori del contributo, e coloro che invece ricevono l’assegno in forma automatica tramite la Carta del Reddito di cittadinanza e pensione. In ogni caso, due sono le date di riferimento per l’accredito dell’assegno unico universale, quali: 18 maggio 2023; 19 maggio 2023.
Dove controllare le date
Le date di pagamento dell'assegno universale vanno controllate sul portale dell'INPS dalla sezione “fascicolo previdenziale del cittadino” accessibile, come detto, con Spid , Cie o Cns: cliccando su “Prestazioni“, cliccando su “Pagamenti“, scegliendo l'anno di riferimento, per esempio “2023“.
Assegno unico e Reddito di cittadinanza
Con la circolare n.41/2023 è stata applicata una novità sul beneficio per i figli per chi riceve il Reddito di cittadinanza. Nel documento sono indicate, per ora, due finestre per l’accredito per le famiglie: l’Ente nazionale della previdenza sociale dispone il pagamento della prestazione dal 10 al 20 del mese, per le famiglie che ricevono mensilmente il beneficio, se non hanno subito variazioni nelle condizioni; oppure è stabilito il pagamento della prestazione dal 20 al 31 del mese, per le famiglie che hanno subito delle variazioni reddituali o nella composizione del nucleo familiare.
Aumenti in base ai figli
Per effetto degli interventi attuati, con decorrenza dalla mensilità di gennaio 2023, sono incrementati nella misura del 50% gli importi dell’Assegno unico e universale per i figli a carico di età inferiore a un anno. Il medesimo incremento è riconosciuto anche per i nuclei familiari con almeno tre figli, per ciascun figlio nella fascia di età da uno a tre anni, a condizione che abbiano un ISEE non superiore alla soglia di 40.000 euro, annualmente adeguata alle variazioni dell’indice del costo della vita.
Come fare domanda
Attraverso un patronato, ma anche autonomamente attraverso il portale web “inps.it – Prestazioni e Servizi – Prestazioni – Assegno unico e universale per i figli a carico” (bisogna avere Spid, Cie o Cns). Si può usare anche il contact center integrato: numero 803.164 (da rete fissa) o lo 06.164164 (da rete mobile).
Le novità del decreto lavoro
Cosa cambia con il decreto lavoro 2023? Pubblicato il 4 maggio sulla Gazzetta Ufficiale n. 103 prevede una nuova maggiorazione dell’importo della prestazione. Un aumento, che fino ad ora è stato riconosciuto solamente ai nuclei familiari in cui entrambi i genitori risultano occupati e titolari di reddito da lavoro. Dal prossimo giugno la maggiorazione di 30 euro sarà riconosciuta anche alle famiglie con un solo genitore vedovo e lavoratore.